con il patrocinio
Mediatore della Cultura Digitale
Promuovere e diffondere la Cultura Digitale negli over 45
L'educazione della Forza Lavoro
nella Terza Rivoluzione Industriale
nella Terza Rivoluzione Industriale
il Memorandum sull’Istruzione e la Formazione Permanente
La commissione delle Comunità Europee ha rilasciato nel 2000 il “Memorandum sull’Istruzione e la Formazione Permanente” affermando che il “buon esito della transizione ad un’economia e una società basate sulla conoscenza deve essere accompagnato da un orientamento verso l’istruzione e la formazione permanente”, sollecitando i sistemi europei di formazione ad adeguarsi ai cambiamenti in atto “individuando strategie coerenti e misure pratiche al fine di favorire la formazione permanente per tutti”, poiché “la nozione di istruzione e formazione permanente non rappresenta più semplicemente un aspetto della formazione generale e professionale, ma deve diventare il principio informatore dell’offerta e della domanda in qualsivoglia contesto dell’apprendimento”. Come afferma Rifkin “sia pure tra mille incertezze gli europei stanno iniziando a fare i conti con la Realtà”.
Non è un caso, infatti, che nel Memorandum delle Commissioni europee si dichiari:
“… La tecnologia digitale sta trasformando la nostra vita sotto tutti i punti di vista e la biotecnologia cambierà forse un giorno la vita stessa. Il commercio, i viaggi e le comunicazioni su scala planetaria allargano gli orizzonti culturali di ciascuno di noi e sconvolgono le regole della concorrenza tra le economie. La vita moderna offre al singolo maggiori opportunità e prospettive, ma presenta anche maggiori rischi e incertezze. (…) Sono sempre più numerosi coloro che protraggono gli studi, ma aumenta lo scarto tra coloro che hanno qualifiche sufficienti per sopravvivere sul mercato del lavoro e quelli che ne sono irrimediabilmente esclusi. Inoltre, la popolazione europea invecchia rapidamente, il che comporterà una trasformazione nella composizione della manodopera e nei modelli di domanda di servizi sociali, sanitari ed educativi.”
In risposta a queste sfide l’Unione Europea diffonde 6 messaggi chiave:
- Messaggio chiave n. 1: nuove competenze di base per tutti
- Messaggio chiave n. 2: maggiori investimenti nelle risorse umane
- Messaggio chiave n. 3: innovazione nelle tecniche di insegnamento e di apprendimento
- Messaggio chiave n. 4: valutazione dei risultati dell’apprendimento
- Messaggio chiave n. 5: ripensare l’orientamento
- Messaggio chiave n. 6: un apprendimento sempre più vicino a casa
In questi anni il modo di trattare e distribuire l’Informazione, contraddistingue l'inizio di un nuovo ciclo economico. Con l'avvento della Terza Rivoluzione Industriale si afferma la "Brain Power Economy": un ciclo in cui "la creazione di ricchezza ha a che fare con l'accesso e la gestione delle Informazioni"
Già nel 2003, anno in cui la fascia di popolazione italiana affetta da Digital Divide Culturale era superiore al 50% nella popolazione over 45 anni, nasce il nostro progetto per promuovere la formazione del Mediatore della Cultura Digitale, con lo scopo di facilitare l'uso delle nuove tecnologie e l'accesso alla Società dell'Informazione per Tutti i Cittadini.
Sono i Beni Immateriali, non le Cose i componenti fondamentali del Valore; mentre è il Capitale Intellettuale, che assume un ruolo determinante in questa nuova economia e nel suo sviluppo.
Il gap culturale che divide coloro che hanno una buona Cultura Digitale da coloro che non l'hanno, sta influenzando negativamente il futuro del vivere sociale, privato e lavorativo di una gran parte della Popolazione italiana, perché ostacola il Diritto di Cittadinanza di numerosi cittadini alla Società dell'Informazione, il modello di Società in cui, volenti o nolenti, oggi viviamo.
I Cittadini Italiani che si avviano alla terza età, ma soprattutto quelli già Anziani, si trovano nella condizione di non poter godere con piena dignità di quei presunti nuovi o emergenti Diritti che si evidenziano nella Società dell'Informazione, in sostanza soffrono di una nuova forma di Disabilità Sociale.
Possiamo affermare con orgoglio che il nostro gruppo di lavoro ha intuito l'insorgenza di questo importante problema già nel 1995, cercando di sensibilizzare la Politica, le Istituzioni e l'Accademia di rendersi consapevoli per diventare Soggetti attivi nell'attuazione di adeguate politiche culturali efficaci a contrastare il DIGITAL DIVIDE CULTURALE, con particolare riferimento alla fascia di popolazione italiana più svantaggiata per il suo profilo anagrafico.
Siamo giunti nell'anno 2017, e, dopo oltre 20 anni, finalmente l'opinione pubblica sta capendo che l'Italia vive la sua crisi strutturale e la sua perdita di competitività anche per non aver affrontato in tempo la sfida al cambiamento, con adeguate politiche culturali in grado di contrastare l'insorgente Digital Divide Culturale in quei Cittadini che oggi vengono definiti IMMIGRATI DIGITALI