Capitolo 6. Nozioni di Sistemi Informatici. Sistemi informatici domestici e personali
Domotica
Il termine “domotica” deriva dal termine francese “domotique”, a sua volta, contrazione della parola latina “domus” (casa) e di “automatique” (automatica; secondo altri “informatique”, informatica): quindi letteralmente “casa automatica”. La definizione enciclopedica è: “Scienza per lo studio e l’applicazione di nuove tecnologie elettroniche per l’automazione domestica”. La Domotica è la branca dell’informatica che si occupa delle applicazioni delle tecnologie digitali atte a migliorare la qualità della vita dell’uomo negli ambienti domestici, laddove, estendendo il significato del termine “domestico”, si fa rientrare l’applicazione della Domotica anche all’intero edificio residenziale, all’ambiente lavorativo, all’ambiente dove egli si intrattiene, in ambienti chiusi, nel suo tempo libero, facendo shopping o divertendosi. Luoghi dove l’Uomo comune spende la maggioranza del suo tempo. La ricerca, nella Domotica, si pone diversi scopi, tra cui quello di: • Migliorare la qualità della vita, soprattutto di minori, anziani e disabili. • Migliorare la sicurezza sotto tutti i punti di vista. • Risparmiare energia. • Semplificare la progettazione, l’installazione, la manutenzione e l’utilizzo della tecnologia digitale. La Domotica è la disciplina che si propone l’aggregazione dei sistemi e dei servizi di un edificio in un unico macro-sistema integrato, in relazione ai reali bisogni e necessità dell’utente. In generale, con il termine Domotica si intende di solito l’automazione della casa. L’obiettivo della Domotica è realizzare una casa dotata di dispositivi ed impianti integrati mediante una rete di comunicazione e costituenti un sistema aperto, flessibile e capace di interagire con l’utente in modo diretto ed efficace. Con la Domotica si cerca di rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi già di uso comune. Oggetto di studio privilegiato è l’home automation cioè automazione della casa, una disciplina che studia particolari sistemi per automatizzare l’abitazione e facilitare l’adempimento di molte azioni che di solito si svolgono in casa. Iniziando a parlare, così, di casa intelligente. Ma non sarà solo la casa a diventare intelligente con la sua cucina, il bagno, la stanza da letto; nello stesso modo sarà intelligente il supermercato, l’edificio, il negozio, il cinema. Il concetto di Ubiquitous Computing, che fu introdotto da Mark Weiser, scienziato allo Xerox Lab di Palo Alto in California purtroppo scomparso nel 1999, ha contribuito ad aprire la strada, anche al concetto di Agenzia Domotica inteso come un’insieme di agenti domotici: computer fissi collegati in rete nella casa, che interagiranno con i dispositivi di calcolo mobile indossati dall’Utente e altri dispositivi digitali come, ad esempio, gli elettrodomestici computerizzati. La Domotica è una disciplina che non va assolutamente sottovalutata soprattutto nella funzione di Mediazione della Cultura Digitale che vi apprestate a svolgere. Perché diventa molto utile, soprattutto per quella fascia della popolazione che soffre il digital divide, al quale voi vi rivolgerete. Questi cittadini, infatti, in attesa del ricambio generazionale che avverrà nel corso dei prossimi 15/20 anni ad opera dei digital kids (i bambini digitali) - che, invece, sono nati nella Cultura digitale e non avranno problemi a comprendere quelle che per loro non sono “nuove tecnologie” - rappresentano gli attuali potenziali responsabili d’acquisto di tecnologie digitali già pronte per le applicazioni della Domotica. Ad esempio, pensate ai disabili e al numero già alto, ed in continuo aumento, in un’Italia che invecchia, di persone anziane che potrebbero trarre beneficio dall’uso di queste tecnologie, ma che non riescono a capire come queste esse potrebbero aiutarli a vivere meglio. Perché la Domotica: • Migliora la qualità della vita ed elimina le barriere architettoniche. Essa, infatti, rende confortevole, accogliente, luminoso e sicuro ogni ambiente integrando le funzionalità sia dal punto di vista architettonico che del design. Congegna tutte le parti in modo che ogni azione possa essere effettuata con lo stesso sforzo e semplicità da qualsiasi tipo di individuo, indipendentemente dal sesso, dall’età o dalla disabilità del soggetto che la esegue. • È in investimento sulla salute e per il benessere. Perché appositi sistemi di sicurezza rivelano fughe di gas, corto circuito, fumo ecc. Un esempio, per citarne semplicemente le capacità: elettrodomestici come la lavatrice vengono avviati in nostra assenza per non esporci ai campi magnetici, oppure per funzionare in quelle ore della giornata in cui l’energia costa meno. Con la tecnologia Domotica attualmente disponibile è già possibile programmare un frigorifero digitale in grado di leggere la scorta di cibo disponibile. Nel caso le vivande scendano sotto la soglia programmata, il frigorifero si connette automaticamente con il supermercato [intelligente] di fiducia consegnando a domicilio nell’ora desiderata la nuova scorta. • È un investimento sulla sicurezza Un antifurto domotico non è mai spento e, nonostante la distanza (se siamo in vacanza), possiamo tenere sotto controllo audio/video i nostri ambienti comprese le parti esterne, visualizzandole sul telefonino; e, inoltre: • È un investimento economico. Fa infatti risparmiare tempo e denaro perchè velocizza l’istallazione di tutti gli impianti (elettrici, di illuminazione, ecc.) e permette di ridurre gli sprechi e i consumi aggiungendo funzionalità ai sistemi tradizionali. • È un investimento tecnico e la personalizzazione non rappresenta un problema. Chi predispone i suoi ambienti alla domotica li predispone per il futuro. Un sistema domotico è in grado, infatti, di adattarsi anche a un cambiamento strutturale o di arredamento in un periodo successivo al suo impianto. È necessario sfatare alcuni luoghi comuni sulla Domotica: • Non costa, ma fa risparmiare. • Non è solo elettronica e informatica, ma anche tecnologia edile e bioarchitettura. • Non è solo uno status symbol ma un miglioramento della qualità della vita. • Non serve solo a disabili e anziani, ma anche a chi vuol vivere più comodamente Sistemi informatici personali: dal Personal Digital Assistant all’Ubiquitous Computing Mark Weiser, scienziato allo Xerox Lab di Palo Alto in California purtroppo scomparso prematuramente nel 1999, asseriva: “We believe that people live through their practices and tacit knowledge so that the most powerful things are those that are effectively invisible in use. This is a challenge that affects all of computer science. Our preliminary approach: Activate the world. Provide hundreds of wireless computing devices per person, per office, of all scales (from 1'' displays to wall sized)” (Mark Weiser, 1994) “Noi crediamo che le persone vivano con le loro pratiche e la tacita conoscenza in modo che le cose più potenti siano quelle efficacemente in uso in modo invisibile. Questa è una sfida che interessa tutta la computer science. La nostra missione: Attivare il Mondo. Fornire ad ogni persona, in ogni ufficio, la possibilità di usare centinaia di dispositivi di calcolo interconnessi tra loro senza fili, con schermi della grandezza di un pollice a quelli montati a muro” Questa dichiarazione d’intenti (“vecchia” già di dodici anni) la dice lunga sull’orientamento che i Centri di ricerca di scienza informatica e delle comunicazioni, sia pubblici che privati, hanno preso nello sviluppo delle nuove tecnologie digitali. |
I primi esempi di device digitali con i quali si è iniziato ad applicare il concetto di ubiquitous computing, sono stati i Personal Digital Assistant (PDA) o Palmari. I PDA sono computer di dimensioni molto ridotte che funzionano con sistemi operativi appositamente progettati.
La caratteristica distintiva principale di questi elaboratori è appunto la portabilità: si mantengono sul palmo di una mano. Nelle loro ultime generazioni sono dotati anche di tutti i sistemi di connettività dei computer più grandi, fino ad aggiungere la possibilità di servire anche come telefoni cellulari: in tal caso si parla di smart phone. Il loro limite è di essere scomodi nell’utilizzo, poiché quelle necessarie tecnologie in grado di consentire un’efficiente consultazione dei dati e la loro stessa immissione sono ancora in via di sviluppo. I monitor di prossima generazione che saranno immessi sul mercato risolveranno questo inconveniente. Questi monitor sottilissimi in grado di essere arrotolati o piegati come un foglio di carta, saranno certamente lo strumento che farà “esplodere” il mercato dei PDA che, nel frattempo, diventeranno ancora più veloci nel calcolo e capaci nell’archiviazione dei dati. |
Nello sviluppo applicato del concetto di ubiquitous computing i wearable computers, elaboratori indossabili, rappresentano la prossima generazione di personal digital assistant per il consumo di massa.
Nella sua accezione il wearable computer deve essere un microcomputer mobile in grado di:
In campo militare le applicazioni non si limitano solo a complementare dispositivi tecnologici (come, ad esempio, visori computerizzati per l’individuazione del nemico nascosto intercettato dai satelliti) integrati nell’equipaggiamento militare da battaglia, ma addirittura nello sviluppo di armature robotizzate in grado di decuplicare la forza umana consentendo, per esempio, al soldato che la indossa di essere meno vulnerabile o poter camminare con un peso di 100 kg alla velocità di 15 km orari per una giornata intera. |