Capitolo 18. Produzione, Gestione ed Archiviazione di Contenuti. Audio digitale nel prodotto multimedia. Le periferiche per l’acquisizione dei suoni
Per aiutarci a capire le relazioni che intercorrono tra il suono e l’immagine nella resa finale di un prodotto multimediale o audiovisivo utilizzeremo qualche esempio tratto dal saggio “Il peso del Suono” di Lelio Camilleri.
Guardate uno dei vostri film preferiti, staccate l’audio in una scena dove non ci sono dialoghi, ma solo suoni, riuscite ad apprezzare e capire cosa viene narrato nella scena allo stesso modo? Guardate uno spot pubblicitario di una autovettura, staccate l’audio, l’impatto comunicativo è lo stesso? Collegatevi ad Internet e con l’audio off navigate www.audiopigment.com e poi attaccate l’audio, notate qualche differenza? Sulla vostra consolle Playstation, fate partire un videogioco con il quale giocate spesso, iniziate a giocare e staccate l’audio all’improvviso, sarà sicuramente meno divertente e vi risulterà meno facile giocare. Alcune indagini hanno attribuito un peso di circa il 65% nel ricordo di uno spettatore di un prodotto cinematografico. Ciò significa che una colonna sonora vale circa il 15% in più delle immagini nel ricordo complessivo di un film. |
Circa 5 anni fa diedi un piccolo contributo per la sperimentazione di un nuovo prodotto promuovendo una partnership tra il mio amico e partner, il Maestro Louis Siciliano, e un gruppo di sceneggiatori e creativi della radio. È da sottolineare che Siciliano è uno degli artisti italiani tra i più creativi, compositore di colonne sonore per il cinema - nel 2005 è stato insignito con il “Nastro d’argento” e quest’anno ha avuto una nomination per il David di Donatello - specializzato nella spazializzazione audio-digitale e ideatore di una nuova scuola di pensiero compositivo denominata management surround composing che pone la spazializzazione del suono al centro del proprio "gesto" compositivo. L’obiettivo della sperimentazione era quello di testare un nuovo format da sala cinematografica e home theater in grado di “sfruttare” in altri ambiti creativi la spazializzazione audio digitale 5+1 (il meglio conosciuto Dolby surround, per intenderci). Per questo esperimento, in un cinema di Napoli, facemmo affluire 800 persone, a cui chiedemmo di indossare delle mascherine per coprire gli occhi e mandammo in onda “il cinema senza immagini” supportando il soundtrack solo con degli emanatori di profumi e lavorando su una sceneggiatura originale appositamente scritta, della durata di un cortometraggio. L’analisi sul “transfert emotivo” che riuscimmo a suscitare negli spettatori (facemmo compilare degli appositi questionari ad un campione di essi al termine dello spettacolo) fu molto utile a Louis poiché contribuì all’implementazione delle sue attività sperimentali correlate all’audio spazializzato con l’ausilio delle tecnologie audio digitali creative. Oggi, un compositore, un regista, un direttore della fotografia, gli stessi sceneggiatori, non possono prescindere dalla conoscenza delle potenzialità delle nuove tecnologie creative digitali, se aspirano ad avere maggiore successo nel loro lavoro creativo.
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George Lucas, che tutti sicuramente conoscete come il regista e lo sceneggiatore dei 6 episodi di Star Wars, è stato uno dei primi film-makers a capirlo e fare del digitale la chiave del suo successo artistico, fino al punto di fondare due apposite società per la realizzazione dei suoi film e, in seguito, quelli di altri registi: la Industrial Light & Magic e la Skywalker Sound. La prima per la creazione di effetti visivi digitali (vincendo 14 premi Oscar per i migliori effetti visivi) e la seconda per il sound design e la post-produzione audio, vincendo 18 premi Oscar.
Ricordate, il suono non è mai subordinato all’immagine, statica o dinamica che sia: è un elemento determinante per contribuire all’identificazione, all’arricchimento, alla comprensione e alla contestualizzazione dell’immagine. |
Periferiche Audio
In un computer la periferica audio è quella scheda che trasforma un flusso di informazioni digitali con cui è codificato un suono o un insieme di suoni digitali in un segnale analogico in grado di essere tradotto dai cosiddetti altoparlanti in suoni udibili dall’orecchio umano. Una scheda audio è in grado anche di codificare un segnale analogico proveniente da un microfono o da strumenti musicali in informazioni digitali offrendo l’opportunità di archiviare ed elaborare suoni e musiche provenienti dal mondo fisico. Una normale periferica Audio è, dunque, insieme, sia una periferica di Input che di Output |
Alcune schede audio sono dotate di CPU integrato allo scopo di incrementarne le performance. Altre schede audio, invece, nei PC meno costosi, sono integrate nella mother-board.
Una caratteristica distintiva delle schede audio è la capacità di essere più o meno polifoniche, cioè capaci di riprodurre simultaneamente e indipendentemente un numero minore o maggiore di suoni e voci differenti. Questa caratteristica hardware è specifica per schede ad uso professionale oppure per la riproduzione del suono spazializzato, come nel caso di schede per PC in grado di riprodurre il suono spazializzato. |
Come per il video digitale, anche l’audio digitale può essere “compresso” allo scopo di archiviare e condividere file di minore grandezza. Le compressioni possono essere di tipo lossy o lossless, con perdita di dati e senza perdita di dati.
Ad esempio i file .FLAC (Free Lossless Audio Codec), .ALE (Apple Lossless Encoder) sono file audio generati con compressione senza perdita di dati. I file .MP3 (MPEG- ½ Audio Layer 3), .WMA (Windows Media Audio), .AAC (Advanced Audio Coding) usato da Apple i.Tunes, sono audio generati con compressione con perdita di dati. |